I promessi sposi continua ad essere considerato l’unico vero “classico” della narrativa italiana, insostituibile nella funzione formativa che esso assolve nella scuola in ambito linguistico-letterario. Il suo carattere “paradigmatico” attiene a due aspetti fondamentali.
Il primo di essi è l’educazione linguistica.
Si tratta di un aspetto di grande importanza nell’attuale contesto socio-culturale, in cui la comunicazione, tanto nel mondo del web quanto in quello politico e mediatico, tende a essere generica, a procedere per slogan, per far solo “rumore” e giocare sul sensazionalismo, impedendo al fruitore di entrare nel vivo di una questione, di discernere le “vere ragioni” di essa.
Il secondo aspetto è quello dell’analisi storica e “metastorica”.
Nel mettere in luce i caratteri del Seicento, il secolo in cui è ambientato, il romanzo consente anche di puntare l’attenzione su quei meccanismi che valgono per ogni tempo e ne costituiscono l’eterna attualità: il rapporto del potere centrale con i “ras” locali; la volontà di tenere nell’ignoranza il popolo per dominarlo; l’esercizio della demagogia che spinge a proporre rimedi pessimi a problemi politici o economici per blandire il popolo; le leggi confuse che ne lasciano l’interpretazione a pochi e in modo strumentale.
Questo volume propone uno studio del romanzo teso a valorizzarne l’attualità del messaggio educativo.
Dopo una parte introduttiva, in cui vengono presentati l’autore e il romanzo, il testo commentato è arricchito da rubriche che favoriscono l’approfondimento sia dei contenuti storico-sociali sia degli aspetti narratologici.
I promessi sposi – Storia milanese del secolo XVII scoperta e rifatta da Alessandro Manzoni – S45