Il primo tomo, dopo un’ampia introduzione, finalizzata a inserire la tragedia nel contesto della poetica euripidea, astraendo i grandi temi relativi al dibattito culturale del tempo in essa presenti, nonché a presentare i protagonisti dell’azione nell’originale lettura operata dal poeta del mito preesistente, offre un commento integrale, accurato e puntuale del testo, corredato di note grammaticali e stilistico-retoriche e di rubriche di approfondimento.
A corredo l’appendice metrica e un glossario dei termini metrici e prosodici.
Il secondo tomo, dal titolo Fedra dalla Grecia ai giorni nostri, è diviso in sei parti: la prima ci porta sulle tracce di quell’antichissimo mitologema, nato all’interno del culto mediterraneo della Dea Madre, da cui prende origine la storia di Fedra “la luminosa”.
Le successive quattro parti ripercorrono le varie chiavi di lettura, con le quali la figura di Fedra è stata reinterpretata nelle successive culture e civiltà, da quella latina (Ovidio e Seneca) a quella cristiana (Racine e Unamuno), a quella decadente (D’Annunzio) fino alla “linea rosa” novecentesca (Cvetaeva, Yourcenar, Valduga).
L’ultima parte indaga sulle innumerevoli “variazioni sul tema” di Fedra, che, presente già nella storia biblica di Giuseppe, riecheggia in miti greci e indoeuropei, così come nella letteratura – in particolare nel romanzo classico – e nella storia (la vicenda di Fausta, moglie di Costantino, e del figliastro Crispo): misteriose corrispondenze evocanti un senso universale, che esplora le radici stesse delle passioni umane.