“Il segnale squillò alto e preciso. Le Camicie Rosse si fermarono davanti alle due porte del campo dei ragazzi della via Pál. Il sole faceva brillare le punte d’argento delle loro lance. Con le camicie e i berretti rossi, gli ‘uomini’ di Feri Áts sembravano altrettanti demoni fiammeggianti…”.
I ragazzi della Via Pál è uno dei romanzi da sempre più apprezzati e amati dai giovani lettori. La vicenda ci conduce nel cuore della città di Budapest, negli ultimi anni dell’Ottocento, quando due gruppi di studenti del ginnasio si contendono tenacemente il grund, uno spiazzo enorme, incolto e polveroso, che riassume in sé tutto quanto possono essere i luoghi di aggregazione, reali o virtuali, dei ragazzi di oggi.
Insomma per continuare a stare insieme, lontani dal mondo degli adulti e dalla scuola, per continuare a giocare e a divertirsi, ma anche a chiacchierare e a confrontarsi, c’è poco da fare: bisogna ottenere il grund. Anche a costo di imbracciare le armi e combattere una guerra.
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