I ragazzi della via Pàl, pubblicato nel 1907, è il romanzo più noto dello scrittore ungherese Ferenc Molnár. Raccontando la battaglia fra due bande di adolescenti per la conquista di un luogo dove poter giocare, l’autore, già all’inizio del Novecento, affronta il tema della mancanza di spazi per lo svago nelle grandi città.
Le ragioni del grande successo che ha avuto il libro dal giorno della sua pubblicazione a puntate risiedono nella straordinaria attualità dei temi affrontati:
la mancanza di spazi aperti nelle grandi città;
la scoperta di valori morali e comportamentali che spesso vengono ignorati, soprattutto dagli adulti, quali la lealtà, l’onestà, il coraggio, la generosità, il senso dell’onore, della giustizia e la fede in un ideale.
L’eroe positivo è il piccolo Nemecsek, un ragazzo esile, ma coraggioso e generoso, che paga con la vita la voglia di riscatto e d’accettazione sociale, esaltando la morale del dovere ad ogni costo, dell’impegno al massimo delle proprie forze, dell’importanza non tanto del risultato, ma dell’azione in sé. Altro personaggio positivo è Giovanni Boka che, nel ruolo di comandante, con la sua onestà e correttezza, la bontà d’animo e la sensibilità, insegna che il senso di appartenenza al gruppo è fondamentale. A lui spetta, alla fine del romanzo, il compito di mostrare come è doloroso capire il senso vero della vita, quando l’età dei giochi finisce e ci si trova di colpo di fronte alla cruda realtà che non dà scampo, come la morte del suo caro amico.
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