IL DIARIO DI MARTINA
“Questa storia del diario mi sembra allucinante: ma si rende conto che Anna Frank, con tutto rispetto per i suoi problemi, è sorpassata? Boh! Eppure la prof mi sembrava moderna… A me sembra una condanna: oltre ai compiti da svolgere quotidianamente, devo aggiornare anche il diario, scrivere le mie cose, pensare, riflettere su quello che accade… Ma per fare cosa? Che può darmi un quaderno muto?”.
Martina è una simpatica tredicenne, figlia di genitori meridionali emigrati a Vicenza, dove si svolge tranquillamente la sua esistenza fino a quando la madre non decide di fare ritorno nel suo paese d’origine. Non senza difficoltà, infatti, la ragazza torna al Sud con la famiglia e inizia a frequentare l’ultimo anno della scuola media. La sua valvola di sfogo, tra disagi e delusioni, ma anche amicizie, desideri e sogni, diventa la stesura di un diario, idea ingegnosa della prof di italiano, che intende contrastare in questo modo l’utilizzo eccessivo dei social da parte dei ragazzi. Un po’ per dovere un po’ piacere, Martina, che peraltro nutre una vera passione per la lettura, inizia così a tenere il suo diario personale e scopre con sorpresa che la scrittura può non essere affatto un peso…
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