Punto di incrocio tra due cicli mitici, quello tebano, che prende origine dalla maledizione della stirpe di Laio, e quello delle imprese di Teseo, la tragedia Le supplici ne custodisce tutte le contraddizioni. La spedizione del re giusto, a difesa del diritto di sepoltura, ha come retroterra una guerra fratricida; le stesse vicende mitiche del protagonista presentano, accanto ai tratti eroici di imprese come l’uccisione del Minotauro, altri antieroici, come l’abbandono di Arianna, o intrisi di lutto, come la morte del padre Egeo e del figlio Ippolito. In questo contrasto tra grandezza e miseria, tra gloria e dolore, il mito assurge a simbolo delle contraddizioni dell’uomo e della storia.
Nel primo tomo, dopo un’ampia introduzione sui due miti che confluiscono nelle Supplici e sulle chiavi di lettura dell’opera, il commento preciso ed esauriente al testo.
Nel secondo un approfondimento delle riletture della vicenda e dei temi trattati nella tragedia euripidea, cui si aggiunge, nella parte conclusiva, un percorso di educazione civica sulla questione del bellum iustum dal diritto romano alla stretta attualità, in linea con l’obiettivo 16 dell’Agenda 2030.
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